Molti pensano che le tastiere meccaniche siano nate da pochi anni e, vista la diffusione delle piĂ¹ economiche tastiere a membrana, è facile considerare che le tastiere con switch meccanici siano una tecnologia abbastanza recente.
In realtĂ quest’ultime hanno alle spalle molti anni di storia e perfezionamento, basti pensare che le prime periferiche di questo tipo furono introdotte da IBM nei primi anni 80, i piĂ¹ anziani di voi quindi sicuramente ricorderanno gli switch Buckling spring, molto rigidi e rumorosi.
Naturalmente i tempi sono cambiati ed in questa guida voglio indicarvi quali caratteristiche bisogna tenere in considerazione se si vuole abbandonare le tastiere a membrana per passare alle piĂ¹ precise e durature tastiere meccaniche.
Layout: tra le prime caratteristiche da controllare prima dell’acquisto di una tastiera non puĂ² mancare il layout di scrittura; qui in Italia il piĂ¹ diffuso è quello a 105 keys Europeo, (con le sua variante francese, Tedesca e Italiana) ma altrettanto diffuso è quello standard US a 104 keys. Non bisogna dimenticare anche la differenza di formato, con tastiere Full Size, Tenkeyless (non dispongono del tastierino numerico) ed in fine le Ultracompatte che, come le precedenti, non integrano il tastierino ma viene ulteriormente ridotto lo spazio tra i vari tasti per una maggiore compattezza.
In definitiva questo aspetto è fortemente influenzato dalla preferenza personale di ogni utente, ma se fin da piccoli vi siete affidati ad un determinato layout, è bene fare attenzione per non ritrovarsi tra le mani un prodotto estraneo alle vostre abitudini.
Switch: scelto il Layout il passo successivo è la valutazione di quale switch meccanico vogliamo utilizzare per le nostre sessioni di gaming o lavoro. A fronte di questo bisogna considerare che le differenze tra i vari switch si manifestano in questi tre parametri generali:
• Forza di attuazione: la quantitĂ di pressione che bisogna esercitare per far attivare un determinato tasto, in definitiva possiamo avere tasti piĂ¹ facili da premere o altri piĂ¹ rigidi, quindi l’utente dovrĂ esercitare piĂ¹ o meno forza per far riprodurre a schermo l’azione desiderata.
• Key rollover e Anti ghosting: Nello specifico quando abbiamo un key rollover insufficiente capita, durante la battitura, una mancanza di input che non attiverĂ il tasto premuto. Mentre l’effetto ghosting si manifesta quando premendo due o piĂ¹ tasti contemporaneamente verrĂ attivato un terzo tasto. Questi spiacevoli effetti di norma non sono presenti nelle moderne tastiere meccaniche, che utilizzano switch singoli per ogni tasto. Quindi in definitiva le tastiere di fascia alta vengono cablate in modo da supportare un key rollover di piĂ¹ tasti contemporaneamente.
• Feedback tattile e uditivo: Tra gli aspetti negativi delle tastiere meccaniche sicuramente la rumorosità è un problema che bisogna considerare; i livelli troppo alti di rumore possono distogliere la nostra concentrazione o infastidire chi ci sta in torno. Detto questo sicuramente come per il layout, tale aspetto è fortemente personale, molte persone infatti preferiscono ricevere un feedback tattile e uditivo ben marcato in fase di battitura.
Passiamo finalmente ad analizzare i vari modelli di switch meccanici:
Cherry MX Black: la loro caratteristica principale risiede nella forza di attuazione molto alta, il che porta ad una resistenza maggiore nella battitura, con una corsa totalmente lineare che non produce feedback tattile e pochissimo rumore.
Solitamente la forza da applicare oscilla tra i 55 e 60 cN, la corsa invece è di 2 mm per la ricezione dell’input e 4 mm in totale.
Sono consigliati per il gaming ma troppo duri da premere per la scrittura.
Cherry MX Red: a differenza dei MX Black, i Red hanno una forza di attuazione minore, infatti risultano molto piĂ¹ leggeri con carico da applicare che oscilla tra i 40 e 45 cN.
La corsa rimane invariata ed è di 2 mm per la ricezione dell’input e 4 mm in totale, non producendo feedback tattile e uditivo.
Anche in questo caso sono consigliati per il gaming ma l’estrema leggerezza puĂ² provocare pressioni accidentali dei tasti, quindi li sconsigliamo per la scrittura.
Cherry MX Brown: forse lo Switch piĂ¹ equilibrato visto finora, gli MX Brown risultano essere una via di mezzo tra i precedenti, con un carico da applicare che oscilla tra i 45 e 55 cN.
La corsa rimane invariata di 2 mm per la ricezione dell’input e 4 mm in totale.
Forniscono un leggero feedback tattile e risultano poco rumorose. Le consigliamo sia per il gaming che per la scrittura.
Cherry MX Blue: terminiamo la nostra disamina con gli MX Blue, switch molto leggeri che a differenza delle altri varianti non possiedono un corpo unibody, il che permette al tasto di rilasciare un buon feedback giĂ a metĂ corsa tendendo a risalire se non premuto a sufficienza, il tutto restituisce una sensazione simile alle vecchie macchine da scrivere.
Il carico da applicare oscilla tra i 50 e i 65 cN; la corsa è di 2 mm per l’attuazione e 4 mm in totale, restituendo un buon feedback sia tattile che uditivo. Questi Switch li consigliamo solo per la scrittura, come accennato è impossibile premere lo stesso tasto piĂ¹ volte in velocitĂ e quindi è sconsigliato l’utilizzo in gaming.
Le feature sopra elencate sono le piĂ¹ importati da tener in considerazione per l’acquisto di una tastiera meccanica, ma i piĂ¹ attenti e preci sicuramente vorranno qualche info aggiuntiva.
Keycap:
I keycap sono quei piccoli coperchi in plastica posti sopra i keyswitch, come accennato solitamente vengono realizzati in plastica ma il feedback tattile, uditivo e visivo in questo caso cambia anche in base alla plastica, forma e metodo di stampa delle lettere.
Tipo di plastica:
• ABS. Ăˆ la plastica piĂ¹ a buon mercato, quindi è incline a danni e deformazioni da sostanze chimiche e detergenti provocando quell’effetto lucido sul tasto.
• PBT. Ăˆ la plastica piĂ¹ costosa, dura piĂ¹ a lungo ed ha un’alta tollerabilitĂ alle sostanze chimiche e detergenti.
Forma dei keycap:
questo aspetto ricalca i gusti personali di ogni utente, ma sicuramente sono sconsigliati tasti con strane stondature sferiche. In generale troviamo tasti piatti, inseriti soprattutto nei portatili, e cilindrici con curvatura ai lati, questi sono i piĂ¹ utilizzati nelle tastiere meccaniche.
Sistema di stampa dei caratteri:
• Tampografia. Ăˆ il sistema piĂ¹ economico comunemente chiamato adesivo, sicuramente non verrĂ utilizzato su tastiere di fascia alta come di norma sono quelle meccaniche; con questo metodo le scritte tendono a rovinarsi subito.
• Incisione a laser. Uno dei metodi piĂ¹ usati, consiste nell’incidere bruciando la plastica del tasto con un laser, questo metodo offre anche un buon feedback al tatto ed è duraturo nel tempo.
• Sublimazione. Sicuramente il metodo piĂ¹ costoso, viene utilizzato del calore per imprimere un pigmento colorato nella plastica, la scritta rimarrĂ invariata nel tempo.